Spaghetti alla Carbonara




Spaghetti: 350 g
Tuorli: 4 
Pepe: da macinare a piacere
Pecorino/Parmigiano: 4 cucchiai 
Guanciale o Pancetta: 120 grammiTagliate il guanciale, o la pancetta, a dadini 
Prendete una padella grande antiaderente e scaldate a fuoco basso per far sciogliere il grasso. Se usate il guanciale, più grasso della pancetta, non dovreste aver bisogno di aggiungere un filo d'olio. Proseguite a soffriggere sino a quando i pezzettini cominceranno ad essere leggermente croccanti. 
Mentre il grasso si scioglie aprite le uova, separate gli albumi e mettete i tuorli in un piatto fondo. Macinate del pepe, abbondante. Oppure procuratevi del pepe già macinato.
Sbattete leggermente le uova e aggiungete il formaggio grattugiato. Versate la pasta nella padella per mantecare il tutto.

Curiosità e la Storia di questo piatto.  
L'origine di questo piatto è molto discussa. Le sue tracce infatti svaniscono prima della fine della seconda guerra mondiale. A quanto pare non si trovano ricette scritte della carbonara precedenti la fine della guerra, né in libri né su giornali o riviste.
C'è chi sostiene che forse questo piatto deve il suo nome a dei boscaioli che andavano sull'appennino a far carbone di legna e che portavano con sé pancetta, uova e pecorino, con cui condire la pasta. Un punto debole di questa teoria, oltre alla già accennata inesistenza della ricetta nei ricettari popolari dell'epoca, è la presenza di una spezia costosa come il pepe, non certo da utilizzare tutti i giorni e alla portata delle tasche di boscaioli. In più, per produrre carbone di legna, i boscaioli dovevano passare lunghi periodi nei boschi, senza la possibilità di conservare le uova in maniera soddisfacente.
Un'altra teoria fa risalire la carbonara ad un nobile napoletano, Ippolito Cavalcanti, e al suo libro del 1837 "La cucina teorico pratica". Ma a quanto pare nel libro la ricetta più simile non ha né guanciale né pancetta, e le uova sono stracotte.
La teoria più affascinante, che spiegherebbe l'assenza di tracce nella tradizione popolare, fa risalire la carbonara alla liberazione da parte degli alleati. 
Così descrive questa ipotesi l'enciclopedia della gastronomia di Marco Guarnaschelli Gotti:
"quando Roma venne liberata, la penuria alimentare era estrema, e una delle poche risorse erano le razioni militari, distribuite dalle truppe alleate; di queste facevano parte uova (in polvere) e bacon (pancetta affumicata), che qualche genio ignoto avrebbe avuto l'idea di mescolare condendo la pasta."

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